Rimodellare il movimento Jai Jagat come risposta globale nell’era post-Corona
“Spero vivamente che il movimento Jai Jagat, troncato dagli eventi come marcia, possa svolgere un ruolo significativo nel dibattito e nelle azioni che seguiranno”
(Bryan Osbon, UK)
La marcia Jai Jagat è proseguita senza interruzioni per quasi sei mesi, prima di essere temporaneamente sospesa a causa della pandemia di COVID-19. Nella prima fase si sono riuniti cinquanta costruttori di pace dai diversi background e provenienti da tutto il mondo, che hanno portato avanti la visione di Jai Jagat. La marcia ha attraversato sei paesi: solo nei primi quattro mesi sono stati coperti duemila kilometri in India e
sono migliaia di persone ad aver risposto al messaggio di Ghandi e della non- violenza: una partecipazione tale da ricordare quanto avvenuto durante il Movimento d’Indipendenza Indiano. Nello stesso momento altre marce si sono occupate per più di un mese a diffondere il messaggio di pace di pace in Nepal, Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Iran. Nell’ultimo mese il movimento ha valicato le Catene del Caucaso in Armenia, la massa continentale euro-asiatica collocata tra l’Asia occidentale e l’Europa (per ulteriori informazioni sulla marcia, visita https://www.jaijagat2020.org/).
Il movimento Jai Jagat ha deciso di sospendere la marcia attraverso la Georgia, i Balcani e l’Italia per quest’anno. Il piano d’azione prevede di organizzare una o più marce simboliche in Europa durante il mese di Settembre del 2020 (se la situazione lo permetterà). È già in programma un forum conclusivo a Ginevra il 2 Ottobre, che avrà l’obiettivo di rimodellare il movimento di Jai Jagat, così da trasformarlo in una risposta globale alle nuove sfide dell’epoca post-CoronaVirus. Inizialmente si era presunto che la pandemia sarebbe stata tenuta sotto il controllo in breve tempo all’intervento medico, e in seguito la marcia Jai Jagat sarebbe potuta
ripartire, completando la sua seconda tappa di sei mesi di viaggio. Tuttavia, con sorpresa di tutti, questa piccolo contagio è stata in grado di estendersi in modo tanto vasto da porre i limiti al diritto di riunione; i confinamenti sembrano inoltre prolungarsi per un periodo indeterminato. Come risultato, l’intera economia si è paralizzata e a detta di tutti sembra improbabile ritornare alla normalità prima di sei mesi o più. Non si viveva una crisi di tale entità dalla Seconda Guerra Mondiale.
Attraverso la paura dell’infezione e la reclusione forzata, in poco meno di un mese la pandemia ha stravolto la vita di migliaia di persone e molti hanno cominciato a realizzare che con meno si può godere di più della vita. La nuova ondata di empatia per coloro che si trovano in difficoltà si esprime attraverso una moltitudine di azioni e si percepisce una maggiore apertura al dialogo. È pertanto questo il momento per Jai Jagat di riformulare la propria agenda.
Il periodo post-Corona ci obbliga a ripensare al nostro modo di vivere e a quanto siamo diventati dipendenti dal sistema economico e dalla tecnologia, che non sono in grado di trattare questo tipo di catastrofi. Tanto le nostre abitudini in relazione alla Terra sembrano condurre sempre più a potenziali disastri, tanto più dobbiamo impratichirci all’autosufficienza della produzione e del consumo, e ricercare uno stile di vita più sostenibile.
Paradossalmente, il Corona Virus è riuscito a far arrivare alcuni dei messaggi che Jai Jagat aveva intenzione di trasmettere nella marcia di un anno. Lo scoppio della pandemia ha messo a nudo i difetti della nostra società. Il compito di Jai Jagat è promuovere le azioni collaborative in questo processo di revisione a livello globale; è importante dunque continuare la campagna virtuale, mediante diverse strategie durante i prossimi sei mesi.
Il forum di Ginevra permetterà alle persone di ritrovarsi e pianificare il futuro insieme a fine Settembre. Vogliamo ringraziare tutti i nostri amici e colleghi che hanno lavorato alla campagna di Jai Jagat e invitarvi a continuare ad attuare cambiamenti, perché ne abbiamo tutti collettivamente bisogno per costruire un futuro migliore.
Comincia la discussione